NFT e impronta ecologica

Siamo perfettamente consci del fatto che la creazione di ciascun NFT e ogni transazione successiva sulla Blockchain siano operazioni particolarmente energivore. Per assicurare la sicurezza dell'infrastruttura digitale alla base del WEB3 sono infatti necessari processi che dipendono dalle capacità di calcolo di migliaia di computer, impiegati per risolvere complessi problemi matematici, molto più dispendiosi delle normali attività dei server. 

Nell'attesa che la diffusione di questa tecnologia - che nel prossimo futuro impregnerà le nostre abitudini quotidiane - ne consenta implementazioni meno dispendiose in termini energetici, abbiamo cercato di limitare l'impronta ecologica delle nostre azioni. In primo luogo abbiamo scelto la Blockchain Polygon, meno congestionata della "sorella maggiore" Ethereum. Inoltre ci impegniamo a tutelare i boschi che abbiamo recentemente acquistato: con il loro prezioso lavoro gli alberi sequestrano ogni anno molta più CO2 di quanta non ne produca la nostra attività.